(Milano) Centri di ascolto, mense e dormitori aperti con nuove modalità: lo ha deciso, di concerto con la curia, la Caritas Ambrosiana. “In questo momento difficile, siamo chiamati ad agire con un ancora maggiore senso di responsabilità. Le decisioni che abbiamo preso di concerto con la curia a seguito alle ordinanze delle autorità pubbliche intendono evitare la creazione di assembramenti che possono favorire il contagio e al tempo stesso assicurare l’assistenza necessaria ai soggetti socialmente più deboli”, spiega Luciano Gualzetti, direttore di Caritas Ambrosiana. “Mentre invitiamo volontari e operatori ad attenersi scrupolosamente a queste indizioni, estendiamo a loro e a tutta la popolazione l’invito del nostro arcivescovo ad evitare allarmismo e rassegnazione, coltivando invece prudenza e senso del limite. Occorre evitare che gli effetti di questa situazione di emergenza ricadono fatalmente sui più deboli, a cui non deve venir meno la prossimità degli operatori, dei volontari e delle comunità tutte”.
Caritas Ambrosiana suggerisce quindi a tutte le Caritas territoriali di tenere aperti i servizi “seguendo nuove modalità che hanno lo scopo di tutelare tanto gli assistiti quanto gli operatori e volontari, mantenendo ferma l’attenzione agli ultimi”. Queste le indicazioni principali: “i centri di ascolto nelle parrocchie e gli sportelli restino aperti ma evitando assembramenti con ricevimento su appuntamento; le mense continuino a funzionare distribuendo il cibo attraverso sacchetti evitando di consumare il pasto nelle strutture; le accoglienze residenziali e/o notturne restino aperte e, ove possibile, estendano il servizio durante la giornata, avvalendosi delle figure mediche presenti in grado di fare da filtro all’ingresso; empori e botteghe solidali distribuiscano le spese su appuntamento con le singole famiglie inviate; vengano sospese le attività di doposcuola e le scuole di italiano”.