Coronavirus Covid-19: Nord Italia, le disposizioni di alcune diocesi per fronteggiare l’emergenza

Foto Calvarese/SIR

Provvedimenti da numerose diocesi del Nord Italia sono stati adottati per far fronte all’emergenza causata dalla diffusione del coronavirus. Nella diocesi di Padova, dalla mezzanotte di ieri a quella di domenica prossima, sono state sospese le celebrazioni pubbliche delle messe feriali e festive, incluse quelle del Mercoledì delle Ceneri, oltre a sacramenti, sacramentali, liturgie e le Via Crucis. Per quanto riguarda i funerali, saranno possibili le sepolture, anche con la benedizione della salma alla presenza delle persone più vicine al defunto, ma senza la celebrazione della messa o di altra liturgia. “Le messe esequiali – informa la diocesi – potranno essere celebrate solo al superamento di questa fase critica”. Sospesi anche gli incontri del catechismo e dell’iniziazione cristiana e ogni altra attività nei centri parrocchiali, come anche negli oratori. Il vescovo Claudio Cipolla invita i parroci a “trovare altre modalità per sostenere la preghiera e l’inizio della Quaresima”.
Le disposizioni sono analoghe anche nella diocesi di Vicenza, dove il vescovo Beniamino Pizziol invita a “vivere questo momento di difficoltà con senso di responsabilità, senza cedere ad allarmismi e a paure ingiustificate”.
Differenti le misure disposte dalla diocesi di Cremona tra città e provincia. Nelle parrocchie della città di Cremona, sono state sospese le celebrazioni pubbliche dell’Eucaristia festiva e feriale e di tutte le iniziative comunitarie, oltre alla chiusura degli oratori. La celebrazione dei funerali è consentita invitando i familiari a circoscrivere la partecipazione ai soli parenti stretti. Per le altre parrocchie della diocesi i parroci sono tenuti all’osservanza di tutte le disposizioni emanate dalle rispettive amministrazioni comunali, compresa l’eventuale sospensione della celebrazione pubblica della messa e delle attività negli oratori. Nelle chiese della diocesi in cui sarà possibile celebrarla, sono state disposte alcune misure igieniche di precauzione: eliminazione dell’acqua nelle acquasantiere, invito a ricevere la Comunione sulla mano, astensione dallo scambio del segno di pace.
Con una lettera ai sacerdoti il vicario generale della diocesi di Novara, don Fausto Cossalter, chiede che “tutte le parrocchie sospendano da lunedì 24 febbraio fino al 1° marzo, tutte le attività del catechismo e le iniziative degli oratori”, ma non le messe. Quindi, l’invito ad assumere “comportamenti dettati dal buon senso”, l’astenersi dal ricevere la comunione sulla lingua, evitare di darsi il segno della pace durante le celebrazioni eucaristiche e non lasciare acqua benedetta nelle acquasantiere.
Nelle diocesi di Modena e di Carpi, l’arcivescovo Erio Castellucci ha disposto la sospensione delle attività pastorali e delle celebrazioni, fino a sabato 29 febbraio. Sì ai funerali celebrati in chiesa alla presenza di un numero ristretto di persone. Stesse disposizioni anche a Verona, ma in questo caso lo stop alle celebrazioni continuerà fino al 1° marzo.
Infine, l’arcivescovo di Torino e amministratore apostolico di Susa, mons. Cesare Nosiglia, ha indicato invece per la settimana dal 24 febbraio al 1° marzo la sospensione in tutte le parrocchie delle attività pastorali che prevedano la presenza di gruppi di persone, tranne le messe, per le quali però si chiede a tutti i fedeli di ricevere la comunione eucaristica in mano e non in bocca, di astenersi dal segno della pace e di non usare l’acquasantiera, che “andrà svuotata”.

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