“In questo momento di incommensurabile dolore, in punta di piedi, voglio offrire la mia vicinanza, il mio affetto e la mia preghiera alla famiglia del piccolo Salvatore”. Inizia così il messaggio dell’arcivescovo di Agrigento, card. Francesco Montenegro, che, appresa la notizia della morte del piccolo Salvatore Sclafani, ha consegnato al vicario foraneo di Sciacca, don Stefano Nastasi, un messaggio per la famiglia di Salvatore, morto dopo essere caduto dal carro allegorico ieri sera a Sciacca. Il cardinale si trova a Bari per l’incontro di riflessione e spiritualità “Mediterraneo, frontiera di pace”.
“In circostanze come questa è difficile trovare parole, spiegazioni, risposte ai mille interrogativi che investono violentemente cuore e mente. Di fronte al mistero della morte nessuna parola umana è in grado di dare spiegazioni, nessun pensiero umano è capace di farsi una ragione. E quando a morire è un bambino, un figlio, il mistero si fa ancora più grande e non possiamo fare altro che silenzio”, evidenzia il card. Montenegro.
“La tragedia, che ha colto, come un fulmine a ciel sereno, non solo i familiari del piccolo Salvatore ma anche tutti noi, rischia di farci precipitare nel baratro della disperazione. In questo girovagare nel buio del dolore, bussiamo al cuore di Dio per cercare consolazione e forza dicendo con fede: ‘Resta con noi Signore, poiché si fa sera… È notte profonda'”.
Il porporato conclude: “Invochiamo per tutti noi e in particolare per la famiglia del piccolo Salvatore, la pace di Dio, che scenda sul nostro dolore e lo apra alla speranza del giorno nuovo, del giorno senza tramonto”.