Il Coordinamento nazionale comunità di accoglienza (Cnca) esprime “sconcerto e contrarietà” rispetto all’intenzione del ministro dell’Interno Luciana Lamorgese di proporre una modifica all’attuale testo unico sulle droghe, prevedendo l’arresto immediato con custodia in carcere per coloro che sono trovati in possesso di piccoli quantitativi di droga, se recidivi.
“Qualora si arrivasse a una modifica di legge come quella prospettata dal ministro Lamorgese – dichiara Riccardo De Facci, presidente del Cnca – la conseguenza inevitabile sarebbe l’ulteriore incremento dei detenuti per reati connessi alle droghe, che andrebbero a sovraffollare le carceri già al collasso. Il problema resterebbe invece immutato, come dimostrano gli ultimi 30 anni di una guerra alla droga che è stata fallimentare”. Ed “è evidente che una norma siffatta non colpirebbe solo gli spacciatori, come viene dichiarato, bensì anche molti consumatori”. Per De Facci, “ancora una volta il penale e il carcere verrebbero utilizzati per affrontare questioni sociali, sanitarie ed educative”. Il presidente del Cnca conclude: “Dall’esecutivo ci aspettiamo, piuttosto, un serio ragionamento sulla depenalizzazione del possesso di piccoli quantitativi di sostanze e un rafforzamento di tutti quegli interventi innovativi che permettono un reale e più efficace lavoro educativo, di prevenzione e di riduzione del danno e dei rischi”.