“In controtendenza con l’andamento generale, cresce il fatturato dell’industria alimentare Made in Italy che fa segnare un balzo record del 2,3%”. Lo segnala una analisi Coldiretti sulla base dei dati relativi al fatturato industriale nel dicembre 2019 elaborati dall’Istat che vede invece in generale un calo annuale dell’1,4%. “Il cibo è diventato nel 2019 la prima ricchezza del Paese con la filiera agroalimentare estesa, dai campi agli scaffali e alla ristorazione, che raggiunge in Italia una cifra di 538 miliardi di euro pari al 25% del Pil ed offre lavoro a 3,8 milioni di occupati – sottolinea l’associazione –. Un successo ottenuto soprattutto grazie ai primati conquistati dall’agricoltura italiana”, considerata oggi “la più green d’Europa”. Un primato ottenuto grazie alle 297 specialità Dop/Igp riconosciute a livello comunitario e 415 vini Doc/Docg, 5155 prodotti tradizionali regionali censiti lungo la Penisola, la leadership nel biologico con oltre 60mila aziende agricole bio, 40mila aziende agricole impegnare nel custodire semi o piante a rischio di estinzione e il primato della sicurezza alimentare mondiale con il minor numero di prodotti agroalimentari con residui chimici irregolari. “E l’Italia è anche leader nella biodiversità. Sul territorio nazionale – spiega la Coldiretti – ci sono 504 varietà iscritte al registro viti contro le 278 dei cugini francesi e 533 varietà di olive contro le 70 spagnole”. “I primati del made in Italy a tavola sono un riconoscimento del ruolo del settore agricolo per la crescita sostenibile del Paese”, afferma il presidente di Coldiretti, Ettore Prandini.