Egitto: Ambasciata d’Italia, conferenza al Cairo su libertà di religione e credo

“Nonostante sia riconosciuto come un diritto umano fondamentale nelle Convenzioni internazionali e nelle Costituzioni nazionali, la libertà di religione e di credo soffre ancora della mancanza di una chiara comprensione dei suoi contenuti basilari e delle sue manifestazioni così come dei rischi di essere intesa solo come libertà di culto”. Parte da questo presupposto, la conferenza promossa domani al Cairo dall’Ambasciata d’Italia in Egitto dal titolo “Dalla libertà di culto alla libertà di religione e di credo. Promuovere la partnership tra gli Stati, la Comunità internazionale e le Istituzioni religiose”. L’evento, ospitato dall’Istituto di Cultura, vedrà la partecipazione di personalità internazionali di alto profilo che si riuniranno nella capitale egiziana per approfondire il tema della collaborazione tra autorità civili e religiose per la promozione della libertà di religione e di credo. La conferenza sarà aperta dall’ambasciatore italiano Giampaolo Cantini insieme a Nazir Mohammend Ayad, segretario generale dell’Accademia di ricerca islamica dell’Università di Al Azhar e al vescovo ausiliare copto Pavly, assistente di Papa Tawadros. L’intervento di apertura è affidato a Ján Figeľ, inviato speciale dell’Unione europea per la promozione della libertà di religione e di credo fino a novembre scorso. Dall’Italia saranno presenti i professori Silvio Ferrari (Università di Milano), Agostino Giovagnoli (Università Cattolica del Sacro Cuore) e Marco Ventura (Università di Siena), i quali si confronteranno con studiosi della più prestigiosa e antica istituzione accademica del mondo islamico sunnita, l’Università di Al Azhar. “La politica estera italiana – si legge nella presentazione dell’evento – ha sempre dato una particolare attenzione alla promozione della libertà religiosa e di culto, soprattutto nella Regione del Mediterraneo, culla delle tre religioni monoteiste, nella convinzione che solo attraverso una implementazione effettiva della libertà di religione e di credo tutti i cittadini possono pienamente contribuire allo sviluppo delle loro società sulla base di una condizione di parità e senza discriminazioni”. La Conferenza di domani mira ad esplorare come il cristianesimo e l’Islam concepiscono questo fondamentale diritto umano e come le leggi internazionali e nazionali possono sostenere questo principio sulla base di una attiva collaborazione tra Stati e istituzioni religiose.

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