(da Assisi) “Oggi la possibilità di mettere in circolo i contenuti e di parlare ‘uno a tanti’ è per tutti, ma non tutti siamo diventati giornalisti. La sfida è un giornalismo di qualità”. Lo ha detto il presidente dell’Ordine dei giornalisti, Carlo Verna, intervenuto oggi pomeriggio nell’ambito della scuola di formazione dell’Unione cattolica della stampa italiana “Giancarlo Zizola”, che si sta svolgendo ad Assisi. “Un professionista deve riconoscersi dentro un quadro di regole deontologiche – ha aggiunto -. Ci vengono chieste diverse modifiche ad alcune Carte, come a quella di Treviso, e ciò avverrà, ma in un quadro di regole in cui tutta la comunità dei giornalisti si riconosce. Questo quadro di regole crea la differenza tra giornalisti professionali e chiunque si proponga di fare informazione attraverso i mezzi che la tecnologia oggi ci offre”. Riflettendo sulla necessità di una riforma dell’accesso alla professione giornalistica, Verna ha osservato che “le procedure andrebbero aggiornate ai tempi odierni con una laurea triennale e un anno di specializzazione”. Indicando una serie di casi in cui i Consigli di disciplina sono intervenuti per sanzionare i comportamenti di alcuni giornalisti, il presidente dell’Ordine ha evidenziato che “i confini della nostra attività spaziano su un contesto di piattaforme enorme e siamo sotto i riflettori dell’opinione pubblica”. “Quindi, occorre esercitare questo potere, come già viene fatto”. “Con l’Agcom abbiamo fatto, inoltre, un accordo per sanzionare il linguaggio violento anche di chi giornalista non è ma va in tv, in particolare nel caso dell’infotainment – ha aggiunto -. Sulla diffamazione, invece, va sanzionata la macchina del fango. Complessivamente la legislazione è vecchia e va aggiornata”.