“Oggi è un giorno per ringraziare e chiedere scusa, dal cuore, ognuno di noi, alle persone che ci accompagnano nella vita, per un pezzo della vita, per tutta la vita…”. Lo ha detto il Papa, nell’omelia della messa celebrata oggi a Santa Marta, in cui ha preso spunto dal pensionamento di una dipendente per fare “atto di memoria, di ringraziamento” e anche di scuse nei confronti di chi ci accompagna nel cammino. Il Papa – riferisce Vatican News – si è soffermato sulla famiglia, non solo “papà, mamma, fratelli, zii, nonni” ma “la famiglia larga, coloro che ci accompagnano nel cammino della vita per un po’ di tempo”: “E questo farà bene a tutti noi che abitiamo qui, pensare a questa famiglia che ci accompagna; e a tutti voi, che non abitate qui, pensare a tanta gente che vi accompagna nel cammino della vita: vicini, amici, compagni di lavoro, di studio… Noi non siamo soli. Il Signore ci vuole popolo, ci vuole in compagnia; non ci vuole egoisti: l’egoismo è un peccato”. Nella sua riflessione, Francesco ha ricordato la generosità di tante compagne di lavoro che si sono prese cura di chi si è ammalato. “Penso a Luisa, penso a Cristina”, ha affermato il Papa, alla nonna di casa, suor Maria, entrata a lavorare giovane e che lì decise di consacrarsi. Nel ricordare la sua famiglia “larga”, il Pontefice ha avuto anche un pensiero per chi non c’è più: “Miriam, che se n’è andata con il bambino; Elvira, che è stata un esempio di lotta per la vita, fino alla fine”. “Oggi ci farà bene, a tutti noi, pensare alla gente che ci ha accompagnato nel cammino della vita, come gratitudine, e anche come un gesto di gratitudine a Dio”, ha detto il Papa: “Grazie, Signore, per non averci lasciati da soli. È vero, sempre ci sono dei problemi, e dove c’è gente ci sono delle chiacchiere. Anche qui dentro. Si prega e si chiacchiera, ambedue le cose. E anche, alcune volte, si pecca contro la carità”. “Io vorrei ringraziare per la pazienza delle persone che ci accompagnano – ha concluso Francesco – e chiedere scusa per le nostre mancanze”.