“I dati Istat sulla impressionante crisi demografica che ha investito l’Italia parlano chiaro. E, di fronte a circa tre milioni di coppie sposate sterili, la cui unica possibilità per divenire genitori è quella del percorso adottivo, il disinteresse dei Governi in carica dal 2011 per l’adozione internazionale è davvero gravissimo”. Lo dichiara Marco Griffini, presidente di Aibi–Amici dei Bambini, commentando i dati Istat sugli “Indicatori demografici” per l’anno 2019. Secondo l’Istituto di statistica, infatti, il 2019 è stato l’anno peggiore in termini di denatalità per l’Italia: non solo si è registrato il minor numero di nascite dall’Unità nazionale (appena 435mila), ma il ricambio naturale è stato anche il più basso degli ultimi 102 anni, con una flessione di 116mila abitanti in dodici mesi.
“Un’ecatombe demografica – spiega Griffini – a fronte della quale l’adozione internazionale avrebbe potuto essere un argine. Il totale disinteresse dello Stato per l’adozione internazionale, certificato dalla vicenda dei fondi stanziati e poi non spesi: ricordiamo infatti come, dal 2013 al 2017, siano stati stanziati, tra il Fondo per il sostegno alle adozioni internazionali e quello per le attività di cooperazione a sostegno dell’adozione internazionale, 101 milioni di euro e ne sia stato impiegato solo il 10%. Questo disinteresse ha di fatto quasi distrutto un sistema capace solo otto anni fa di accogliere in Italia più di 4mila minori ogni anno. E non è questione di minore disponibilità di minori adottabili, anzi. Ogni settimana i 49 enti autorizzati in Italia ricevono dai vari Paesi schede relative a bambini dichiarati adottabili”.
“Questo significa – ha concluso Griffini – che per combattere la denatalità le famiglie ci sarebbero, i minori che invece una famiglia la cercano anche, i soldi pure. Cosa manca? La volontà politica!”.