“Le dure politiche di deterrenza introdotte negli ultimi anni dagli Stati Uniti e dal Messico hanno aumentato i pericoli per i migranti e i richiedenti asilo. In base ai protocolli statunitensi sulla migrazione, i richiedenti asilo negli Stati Uniti sono costretti a rimanere in Messico in attesa che la loro richiesta di asilo venga esaminata, esposti a rapimenti e violenze per mano dei gruppi criminali. Solo ad ottobre 2019, il 75% dei nostri pazienti (33 su 44) mandati a Nuevo Laredo dal protocollo sono stati di recente vittima di un rapimento”. Lo denuncia oggi Medici senza frontiere (Msf), nel nuovo rapporto “No Way Out” (“Nessuna via d’uscita”), che si basa su 480 interviste a uomini e donne tra i 15 e i 66 anni, provenienti dall’America Centrale, e sulle testimonianze di alcuni operatori umanitari dell’organizzazione.
“I richiedenti asilo in Messico sono bersaglio di rapimenti e violenze, per questo le loro vite sono a rischio”, afferma Sergio Martin, capomissione di Msf in Messico. “Senza alternative sicure e legali, si trovano in balìa delle reti di trafficanti di esseri umani e delle organizzazioni criminali, che sfruttano le persone più vulnerabili. Tutto questo comporta delle conseguenze gravi per la loro salute fisica e psicologica”, prosegue Martin.
Le recenti politiche statunitensi e gli accordi bilaterali raggiunti con il Messico e gli altri governi regionali stanno di fatto smantellando il sistema di protezione dei rifugiati e dei richiedenti asilo. Queste misure mettono i migranti centro-americani nella condizione di non poter trovare protezione e di non avere possibilità di sfuggire alla violenza.
“Queste politiche, che impediscono di ottenere l’asilo e che respingono le persone nel pericolo, hanno peggiorato la crisi umanitaria nell’area – sostiene Marc Bosch, responsabile per le operazioni di Msf in America Latina -. Gli Stati Uniti e il Messico devono porre fine a queste misure, i governi della regione devono mettere le persone al centro delle politiche migratorie e garantire che le vittime di violenza abbiano accesso all’assistenza umanitaria, ai servizi sanitari e alla protezione. Tutte le persone, indipendentemente dal loro status legale, meritano di essere trattate con dignità”.