“Bachelet a volte manifestava, con evidenza, la possibilità di affrontare e risolvere i problemi utilizzando le regole dello Stato di diritto per colmare le distanze che si aprono nella società ed evitare che divengano conflitti insanabili. Questo suo profondo senso della comunità e dello Stato è stato il motivo del suo assassinio ad opera delle brigate rosse perché dimostrava, con la sua azione, che è possibile realizzare una società più giusta senza mai ricorrere alla contrapposizione aspra e pregiudiziale”. Lo ha affermato questa mattina il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, intervenendo al Plenum del Consiglio superiore della magistratura in occasione della cerimonia in ricordo di Vittorio Bachelet, nel 40° anniversario dell’assassinio per mano delle Brigate Rosse.
Il Capo dello Stato ha osservato come “coloro che si dedicano a questa tessitura di fili unificanti della società e delle istituzioni rappresentano l’ostacolo maggiore, l’ostacolo principale per coloro che si prefiggono di disarticolarle, di abbatterle, lacerando la convivenza”.
“Oggi le contrapposizioni ideologiche sono sfumate per motivi storici. Ma – ha rilevato il presidente della Repubblica – rimane sempre, in ogni sede, il rischio di altre contrapposizioni, di contrasti basati sulla pura difesa di posizioni di parte”.
Per Mattarella, “su questo piano occorre avere maggior coraggio, ovunque e in qualunque sede. Attraverso il dialogo paziente e tenace occorre ricercare, con disponibilità sincera al confronto, la soluzione migliore per ogni circostanza, e dunque superare sia i pregiudizi sia le soluzioni precostituite”. “Di questa attitudine, di questa preziosa attitudine, Vittorio Bachelet è stato maestro”, ha concluso il Capo dello Stato.