I sacramenti “devono essere accessibili, soprattutto ai poveri, e non devono mai essere negati per motivi di denaro”. Lo scrive il Papa, nell’esortazione apostolica “Querida Amazonia”, in cui definisce inammissibile “di fronte ai poveri e ai dimenticati dell’Amazzonia, una disciplina che escluda e allontani, perché in questo modo essi alla fine vengono scartati da una Chiesa trasformata in dogana”. Di qui la necessità dell’inculturazione, che “deve anche svilupparsi e riflettersi in un modo incarnato di attuare l’organizzazione ecclesiale e la ministerialità”. “Occorre far sì che la ministerialità si configuri in modo tale da essere al servizio di una maggiore frequenza della celebrazione dell’Eucaristia, anche nelle comunità più remote e nascoste”, la proposta di Francesco: per “ascoltare il lamento di tante comunità dell’Amazzonia private dell’Eucaristia domenicale per lunghi periodi di tempo”, c’è bisogno di “ministri che possano comprendere dall’interno la sensibilità e le culture amazzoniche”.