Oggi in Italia mancano 30mila infermieri e il fenomeno delle “cure perse” rischia di accentuarsi di anno in anno, incrementando fortemente il rischio di mortalità in ospedale. Si tratta degli interventi infermieristici necessari al paziente ma che – secondo la Federazione nazionale delle professioni infermieristiche – vengono omessi, in primo luogo a causa della carenza di organico. Per Fnopi il fabbisogno di infermieri a livello nazionale raggiungerà i 58mila nel 2023, 71mila nel 2028 e quasi 90mila nel 2033. L’Università Campus Bio-medico di Roma punta da sempre su una professionalità completa dei suoi infermieri, riconoscendo al corpo infermieristico un ruolo fondamentale per la relazione con la persona bisognosa di cure e qualità dei servizi erogati. Per questo, affinché venga raggiunto l’obiettivo 3 dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, l’Oms stima che il mondo avrà bisogno di altri 9 milioni di infermieri nei prossimi 10 anni: nei reparti ospedalieri, sul territorio e nelle cure domiciliari, oltre che – ed è il segnale della vitalità di questa professione – nelle aziende, nel mondo del welfare e delle realtà assicurative e del Terzo settore. Anche per questo oggi il corso di laurea in Infermieristica dell’Università Campus Bio-medico di Roma – dove fino al 6 aprile è possibile iscriversi alle prove selettive per il corso – si distingue a livello nazionale per il suo 84,9% di occupati dopo un anno dalla laurea a fronte di una media nazionale del 73,9% (dati Almalaurea). Fino al 6 aprile è aperto il bando. Un impegno, quello dell’Ateneo, nella formazione globale del professionista infermiere che si traduce anche nel sostegno ai più meritevoli con borse di studio che oltre a coprire le tasse universitarie coprono anche i costi di alloggio per chi viene da più lontano.