“La Giornata mondiale di preghiera e riflessione contro la tratta sta diventando sempre di più uno spazio di incontro e condivisione, un’opportunità per scambiarsi esperienze e approfondire questo tema. La collaborazione non è infatti solo un modo di lavorare, ma una delle strategie fondamentali per avviare processi di trasformazione che siano reali e rispettosi della dignità di ogni persona”. Lo dichiara al Sir suor Gabriella Bottani, coordinatrice internazionale di Talitha Kum, in occasione della VI Giornata mondiale contro la tratta, che si celebra oggi. “Proprio per questo – precisa a margine della veglia nella Basilica di Sant’Antonio in Laterano presieduta dal card. Michael Czerny – abbiamo deciso di riproporre lo slogan ‘Insieme contro la tratta’, dove per insieme non si intendono solo i gruppi legati alla Chiesa cattolica, ma ciascuno di noi, perché solo così potremo fermare lo sfruttamento di esseri umani, di cui il 70% sono donne, mentre circa il 20% minori”.
Parlando poi dell’entità globale del fenomeno, suor Bottani spiega: “Le ragioni continuano ad essere quelle dello sfruttamento sessuale, dei matrimoni forzati che diventano dei carceri a vita, della servitù domestica, e dell’impiego dei bambini nell’accattonaggio”. “L’illusione, l’inganno, il rapimento”, conclude la coordinatrice, sono invece gli espedienti “che rendono le persone vulnerabili ancora più fragili” e “incapaci di trovare una dimensione dove vengano tutelati i loro diritti e garantita l’incolumità fisica”.