“L’Italia è ricca di solidarietà. Lo è il Veneto. Il volontariato ha radici antiche e profonde nel nostro Paese, nelle molteplici tradizioni culturali che esso presenta”. Lo ha affermato questa mattina il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, chiudendo la cerimonia di inaugurazione di “Padova Capitale europea del volontariato 2020” dal titolo “Ricuciamo insieme l’Italia”.
Il Capo dello Stato ha sottolineato come “il volontariato nasce per compiere gesti concreti di solidarietà, e cresce per tendere costantemente a farsi propulsore, ovunque è possibile, dei diritti delle persone e delle comunità. In questi percorsi sono stati battistrada due personalità legatissime a Padova: Antonio Papisca, giurista e uomo di pace; Tom Benetollo, che si è speso per la distensione, l’accoglienza, l’integrazione”.
Non è mancato poi il riferimento ad alcuni “testimoni del volontariato italiano” provenienti da Padova: “Sono nomi importanti – ha spiegato – divenuti esempio per la loro azione generosa e coerente, ma anche per le riflessioni che ci hanno lasciato e per quelle che sono stati capaci di suscitare. Rammento bene la mia visita a Padova per l’evento di tre anni fa del Cuamm, nel nome di don Luigi Mazzucato e Francesco Canova”. “È stato ricordato monsignor Giovanni Nervo, padre della Caritas italiana, e poi della Fondazione Zancan: con lui ha lavorato a lungo un altro padovano mite e instancabile, Monsignor Giuseppe Pasini”, ha proseguito Mattarellla, sottolineando come “per loro, e per tanti intorno a loro, carità e giustizia sono sempre state un binomio inscindibile e l’aver posto al centro del loro impegno il contrasto alla povertà ha aiutato tutto il volontariato italiano a sentirsi costruttore incessante di quella solidarietà sociale che è iscritta nei principi di fondo della Costituzione repubblicana”.