Papa Francesco: udienza, “ognuno di noi è vulnerabile, non c’è trucco che lo copra”. “Chiedere perdono” è “la cosa più difficile”

Foto Calvarese/SIR

“Ognuno, davanti a sé stesso, sa bene che, per quanto si dia da fare, resta sempre radicalmente incompleto e vulnerabile”. Lo ha detto il Papa, commentando, durante l’udienza di oggi, la prima Beatitudine contenuta nel Vangelo di Matteo. “Non c’è trucco che copra questa vulnerabilità”, ha aggiunto a braccio: “Ognuno di noi è vulnerabile dentro”. “Ma come si vive male se si rifiutano i propri limiti!”, ha esclamato Francesco: “Si vive male, non si digerisce il limite”. “Le persone orgogliose non chiedono aiuto, non possono, non gli viene di chiedere aiuto perché devono dimostrarsi autosufficienti”, ha spiegato il Papa, che ha proseguito fuori testo: “Quanti di loro hanno bisogno di aiuto, ma l’orgoglio impedisce di chiedere aiuto. E quanto è difficile ammettere un errore e chiedere perdono!”. “Quando io do quei consigli agli sposi novelli che mi dicono come portare avanti il loro matrimonio bene – ha raccontato ancora a braccio Francesco – io dico che ci sono tre parole magiche: permesso, grazie, scusa. Sono parole che vengono dalla povertà: non essere invadente; dialogo in famiglia, sposa-sposo. Dire: ‘Grazie, avevo bisogno’. E poi sempre si fanno degli errori, si scivola: ‘Scusami’. E di solito le coppie mi dicono: ma la terza è la più difficile – chiedere scusa, chiedere perdono – perché l’orgoglioso non ce la fa, non può, non riesce a chiedere scusa. Sempre ha ragione. Non è povero”.

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