(da New York) Il vescovo di Cleveland, mons. Nelson Perez, è il nuovo pastore dell’arcidiocesi di Filadelfia, il primo arcivescovo ispanico a guidare 1,3 milioni di cattolici, distribuiti in 215 parrocchie, con 460 sacerdoti e una rete di università e scuole a servizio di oltre 141mila studenti. Mons. Perez si è sempre schierato a difesa degli immigrati nella sua precedente comunità, e non ha esitato a denunciare la politica di separazione familiare dell’amministrazione Trump, affermando che la nazione aveva perso la sua “bussola morale”.
Perez succederà all’arcivescovo Charles Chaput, uno dei paladini della tradizione conservatrice della Chiesa americana. Chaput è stato tra i vescovi statunitensi che supportano le leggi sulle armi e che hanno elogiato l’integrità dell’arcivescovo Carlo Maria Viganò, l’ex nunzio degli Usa che aveva chiesto le dimissioni del Papa, accusandolo di aver contribuito all’insabbiamento del caso McCarrick, l’ex cardinale accusato di numerosi abusi a carico di minori e seminaristi. L’arcivescovo di Filadelfia comunque si era trovato a fronteggiare, fin dalla sua elezione nel 2011, una serie di casi di abusi e di insabbiamenti e ha lavorato per ripristinare la credibilità nella Chiesa cattolica vendendo beni ecclesiastici per supportare le vittime e dando vita a commissioni per la guarigione. Chaput, membro dell’ordine dei cappuccini, ha negato di essere un critico di Francesco, che ha ospitato proprio nella diocesi durante la Giornata mondiale della famiglia nel 2015.
“Ho chiesto un successore che si prendesse cura e guidasse la nostra gente, che dicesse la verità con carità e convinzione”, ha detto Chaput, presentando Perez in una conferenza stampa presso l’arcidiocesi: “È esattamente l’uomo con le capacità di cui la nostra Chiesa ha bisogno, e sono molto grato a Papa Francesco per averlo mandato a casa da noi a Filadelfia”.