“L’islam è una delle principali paure dei cattolici polacchi”, afferma Karol Wilczyński, membro del Consiglio per il dialogo dell’arcidiocesi di Cracovia, da anni impegnato a favore degli scambi tra cristianesimo e islam. La Giornata dell’islam, celebrata dalla Chiesa in Polonia il 26 gennaio, a suo parere “ha tra gli scopi anche quello di sfatare i pregiudizi e mostrare il vero volto dei musulmani”. “Molti polacchi, purtroppo, credono alle fake news riguardanti gli islamici”, osserva Wilczyński, puntualizzando che “anche alcuni sacerdoti parlando dei musulmani lo fanno in maniera tale da spaventare la gente”. “Considerando l’influenza dei media in Polonia, è difficile far breccia nell’opinione pubblica con l’idea del dialogo tra cattolici e fedeli dell’islam”, rileva invece l’imam sciita Rafał Berger, copresidente del Consiglio di cattolici e musulmani polacco, per il quale, dopo vent’anni delle celebrazioni della Giornata nulla o poco è cambiato in Polonia. Tra successi dell’iniziativa, pionieristica su scala mondiale, l’imam sottolinea soprattutto che “l’idea della Giornata riesca a coinvolgere sempre più persone”. Mons. Henryk Ciereszka, presidente del Comitato dei vescovi polacchi per il dialogo con le religioni non cristiane e delegato per il dialogo tra cattolici e musulmani, ribadisce che nel dialogo con i musulmani la Chiesa “è aperta ma, al contempo, ben conscia della propria identità cristiana”. “Quest’anno vogliamo particolarmente sottolineare il valore dell’incontro, della conoscenza reciproca, dello stare insieme”, precisa il presule rilevando che “quando le persone s’incontrano, con il semplice fatto di parlarsi e di scambiare le opinioni, riescono ad avvicinarsi”.