“Il Capitolo generale è una chiamata a tutto il mondo salesiano. E la finalità è questa: pensarci come salesiani di don Bosco, con grande fedeltà a quello che voleva per i giovani, con lo sguardo rivolto al mondo di oggi, un mondo sempre in evoluzione, che ci interroga continuamente”. Lo ha annunciato questa mattina, a Roma, don Ángel Fernández Artime, superiore generale della Congregazione Salesiana, durante la conferenza stampa per illustrare le diverse realtà in cui operano i Salesiani in tutto il mondo. Nell’occasione sono stati presentati anche gli obiettivi e le aspettative del 28° Capitolo in programma a Torino dal 16 febbraio al 4 aprile 2020. Don Artime, nel ricordare che “l’assemblea è un’opportunità per scegliere democraticamente le linee per il futuro”, ha ribadito come “la sfida più grande sia quella di non perdere la capacità di connessione con i giovani”. In questo senso “la scelta di tornare alle nostre radici, a Torino Valdocco – ha spiegato – è un modo per ricordarci che solo uscendo, come faceva don Bosco, andando per le strade, anche in quelle degli angoli più periferici del mondo, si posso coinvolgere i ragazzi”. Il superiore generale ha infine parlato della scelta della Congregazione di essere presente in tutti quei Paesi dove non ci sono altre realtà educative e di Chiesa. Per quanto riguarda l’Africa ha evidenziato come l’obiettivo sia “la formazione anche professionale dei ragazzi e delle ragazze, che sono le più deboli tra i deboli”. Quanto alla Cina, ha invece sottolineato la profonda diversità tra la Cina continentale – dove la Congregazione è presente con un salesiano che lavora come professionista in una scuola e in un’università e un altro tra i lebbrosi – e Hong Kong, Macao e Taiwan, dove hanno grandi scuole.