“Non è più pensabile che oggi l’azione educativa tra i giovani sia portata avanti solo da religiosi. Lo stesso don Bosco, fin dalle origini, ha sempre lavorato con dei collaboratori laici che inizialmente l’hanno aiutato”. Lo ha affermato questa mattina don Stefano Vanoli, regolatore dei lavori del 28° Capitolo Generale della Congregazione salesiana (CG28), a margine della conferenza stampa per illustrare le diverse realtà in cui operano i Salesiani in tutto il mondo, i punti di forza, le sfide, e le nuove opportunità nell’odierno contesto sociale ed ecclesiale. Nell’occasione sono stati presentati anche gli obiettivi e le aspettative del CG28, in programma a Torino dal 16 febbraio al 4 aprile 2020, sul tema: “Quali salesiani per i giovani di oggi?”. Don Vanoli ha ricordato l’importanza di aver scelto come sede “il luogo dove tutto è nato, Torino Valdocco”: “Nella casa madre – ha aggiunto – dove respireremo l’aria di don Bosco, affronteremo le priorità della missione dei salesiani tra i ragazzi di oggi. Tra queste la povertà dei giovani; la loro educazione; il rapporto giovani-famiglie, tra salesiani e laici. Ed ancora quale è il linguaggio più idoneo con cui avvicinarsi ai nativi digitali”. Il regolatore ha infine annunciato che la grande novità “sarà la partecipazione attiva, per una settimana, di 18 giovani che al termine prepareranno uno scritto che i 243 capitolari potranno prendere in considerazione per il documento che uscirà da questo 28° Capitolo”.