Subito un’azione comune, al di là degli schieramenti e dei ruoli, per affrontare seriamente la questione del lavoro nel Torinese. È la richiesta che mons. Cesare Nosiglia, arcivescovo di Torino e amministratore apostolico di Susa, ha fatto questa mattina a tutto il mondo politico piemontese, ma anche al sistema del credito, alle Istituzioni locali e alle singole parrocchie.
È una chiamata alla responsabilità di tutti, quella che fa l’arcivescovo e che deriva dalla serie di incontri con i lavoratori e le loro famiglie svolti negli ultimi mesi. “Mi sono rafforzato nella convinzione – scrive Nosiglia in un comunicato –, che la solidarietà con loro non è né assistenza né elemosina, ma un contributo concreto alla tenuta dell’intero nostro sistema economico e sociale. Lasciar andare alla deriva persone e famiglie di lavoratori significa impoverirci e indebolirci tutti”.
Interpellati prima di tutto i politici. “Di fronte al perdurare delle crisi in diverse imprese del territorio – prosegue l’arcivescovo –, sento il dovere di invitare tutti i deputati e senatori piemontesi di ogni schieramento a unirsi per sollecitare, anche mediante una interpellanza parlamentare unitaria, il Governo affinché affronti con determinazione queste situazioni e ne accompagni lo sviluppo verso una soluzione positiva”.
Nosiglia aggiunge: “Mi sento di domandare, con forza e con convinzione, agli Istituti di credito di farsi carico nel sostenere eventuali investimenti di imprese che si propongono di continuare o assumere il lavoro in queste aziende in difficoltà. Facciano sentire la loro voce insieme alla Regione e ai Comuni coinvolti anche la Confindustria e le diverse associazioni e realtà del mondo del lavoro, in vista anche del ‘tavolo’ di intesa e unità tra tutte le componenti interessate a promuovere un’azione concorde per affrontare insieme la situazione globale del lavoro sul nostro territorio”.
L’arcivescovo, infine, chiede uno sforzo in più anche alle parrocchie “in cui operano queste aziende in crisi” per “indire una colletta per le necessità dei lavoratori e delle loro famiglie. La diocesi, come più volte ho assicurato, farà la sua parte anche su questo aspetto perché la solidarietà e la giustizia verso chi è in difficoltà rappresentano uno dei compiti primari della Chiesa di Torino”. Nella nota, quindi, viene ricordata la possibilità di mettersi in collegamento con la Fondazione don Mario Operti, ente operativo della diocesi che opera nel campo della promozione dell’autonomia delle persone, per avviare percorsi di sostegno al reddito e alla ricollocazione professionale.