Mentre 26 persone sono state arrestate dopo gli scontri che ieri hanno provocato un morto e diversi feriti nei pressi della stazione di Vaglio di Basilicata (Pz) e le autorità parlano di pianificazione della violenza tra tifoserie calcistiche, mons. Ciro Fanelli, vescovo della diocesi di Melfi, a cui appartiene anche il comune di Rionero in Vulture, chiama in causa tutta la comunità cristiana a sentire forte il dovere di “costruire ponti di dialogo, non muri di rancore”, portando “con la testimonianza di una vita riconciliata, il lievito nuovo della fraternità e del perdono”. Il presule invita a ripartire dalla Parola per eliminare odio e pregiudizi ed evidenzia come “spesso questi atteggiamenti rancorosi, che attraversano le nostre comunità e la nostra società, sono una delle cause che impediscono la crescita sociale e culturale del nostro territorio”. Cita don Luigi Ciotti e san Massimiliano Kolbe il vescovo di Melfi in quello che è un appello accorato: “Dobbiamo fermarci! Dobbiamo incontrarci! Dobbiamo chiederci con schiettezza il perché di simili comportamenti. Dobbiamo anche domandarci con coraggio dove stiamo andando come Chiesa, istituzioni, politica, agenzie educative, scuola, famiglia, gruppi sportivi”. L’invito per tutti è a educare a una “cultura del rispetto, del dialogo, della lealtà, della dignità della vita umana, della pace”. E conclude: “Dobbiamo sentire forte la responsabilità di dare risposte concrete e di portare un forte e condiviso messaggio di riconciliazione e di pace nel cuore di quanti sono feriti dall’odio e dal rancore. Questo è il momento in cui bisogna fare meno parole e più fatti!”.