“Nel corso della storia, anche nei tempi moderni, ci sono stati uomini e donne che hanno preso sul serio la chiamata alla santità, sforzandosi di vivere in pienezza il Vangelo. Tra questi, noi oggi ricordiamo con animo grato il Servo di Dio don Luigi Sturzo”. Indicandolo come “figura storica del cattolicesimo italiano” che “individuò nell’impegno sociale dei cattolici il punto di gravità di una rinnovata partecipazione dei cattolici alla vita del Paese”, il cardinale Giovanni Angelo Becciu, prefetto della Congregazione delle Cause dei santi, celebrando la chiusura dell’Anno Sturziano ha detto che quella che “sembra una richiesta eccessiva e perfino assurda”, cioè “l’essere santo come il nostro Dio”, è invece possibile, anche oggi.
Da Caltagirone, dove ha presieduto il pontificale in cattedrale, Becciu ha evidenziato alcune qualità sturziane: l’essere stato “sacerdote zelante e pieno di amore per Gesù Cristo”, dalla “granitica fede”, portatore di “talenti e qualità umane, spirituali e morali”. Ma nel giorno in cui si chiude il centenario del suo “Appello ai liberi e forti” che sancì l’atto costitutivo del partito popolare italiano, il cardinale ha voluto sottolineare la speciale ed attuale sua consegna: “Con il suo impegno politico, don Sturzo ricorda ancora oggi che i cristiani devono sentire il dovere di partecipare attivamente alla vita della comunità, impegnandosi anche in politica. Essa – ha aggiunto –, secondo la nota espressione di Paolo VI, è ‘la forma più alta di carità’ nel senso che un cristiano dovrebbe sentirla come parte della propria missione di amore che rende capaci di spingersi fino al dono di sé. Si tratta di una missione che richiede spirito di servizio, generosa disponibilità, disinteresse e spiccato senso delle istituzioni. Inoltre, attraverso il servizio al bene comune, il discepolo del Signore può compiere un itinerario di santità”.
Per Becciu, “Luigi Sturzo con le sue scelte, le sue idee, la sua sollecita opera per la libertà, è stato un faro di luce per la gente del suo tempo. Il suo straordinario esempio di uomo integerrimo e di prete che ha lasciato di sé una fama di grande virtù nell’adempiere il ministero sacerdotale – ha detto –, illumina ancora oggi il cammino della nostra Patria e della Chiesa”.