“Non è importante tanto dare definizioni ma comprendere, così da poter dialogare e lasciare le porte aperte”. Lo ha affermato Ruth Dureghello, presidente della Comunità ebraica di Roma, che questa mattina ha partecipato, nell’auditorium diocesano di Frosinone, a un dibattito in occasione della XXXI Giornata per l’approfondimento e lo sviluppo del dialogo tra cattolici ed ebrei. Davanti a 400 studenti, Dureghello si è confrontata con il vescovo di Frosinone-Veroli-Ferentino, mons. Ambrogio Spreafico, sulle radici delle due grandi religioni, la loro realtà attuale in Italia e le sfide per il dialogo. “Il significato dell’appartenenza al popolo ebraico ha origini lontanissime e ci identifica intorno a una fede e a modelli di vita e regole quotidiane – ha proseguito la presidente della Comunità ebraica di Roma –. Oggi siamo una voce che in Italia si connota su valori sociali e culturali”. Ai ragazzi, Dureghello ha sottolineato come la necessità di studiare trasmessa dalla cultura ebraica “ha reso quasi nullo il numero di analfabeti ed è stata in contrasto con l’ignoranza del popolo su cui alcuni potenti e ideologie nei secoli hanno basato il proprio dominio”. Sollecitata dalle domande degli studenti, ha esclamato: “Quando si insinua un seme di odio e violenza nella società, il sistema di uno Stato crolla”. “Per questo lavoriamo con mons. Spreafico per il dialogo e la sensibilizzazione delle nuove generazioni. Dobbiamo raccontare la storia, contro ogni negazionismo e fake news che in futuro possano negare quanto è realmente accaduto”, ha concluso.