La Conferenza episcopale domenicana (Ced), nella sua lettera pastorale annuale, intitolata “Elezioni 2020: spazio per la partecipazione e l’impegno” e diffusa ieri in occasione della Giornata della Madonna di Altagracia al termine dell’Assemblea plenaria dei vescovi, sollecita i candidati a presentare proposte basate sulla soluzione delle esigenze più urgenti del popolo dominicano “evitando gli intrighi, le calunnie e le manipolazioni tipiche delle cosiddette campagne sporche, nonché di evitare lo spreco di risorse economiche in pubblicità eccessiva”.
Nel Paese è di fatto già iniziata, infatti, la campagna elettorale in vista delle elezioni generali (presidenziali e legislative) del prossimo 17 maggio. I vescovi affermano che non possono mancare nell’agenda dei candidati alcune priorità: la lotta alla corruzione amministrativa pubblica e privata, la difesa delle due vite, cioè della madre e del nascituro, la lotta alla violenza cittadina e intracomunitaria, il cambiamento climatico, il rispetto dell’ordine giuridico e costituzionale. Ancora, nel messaggio si parla di politiche di governo dell’immigrazione, di maggiori investimenti in sanità, giustizia e sicurezza sociale, di politiche occupazionali, salari equi e riduzione della povertà.
Si ricorda a coloro che saranno eletti che gli uffici pubblici si devono servire “con sobrietà, educazione, saggezza, capacità di governo, dignità, autenticità, trasparenza, saggezza e dentro un sistema di giustizia”, in modo che nessuno debba “sentirsi indispensabile o arrivi a credere all’arrivo del messia politico”.
I vescovi affermano anche che il “Consiglio elettorale centrale merita il nostro sostegno e quello di tutti i dominicani, soprattutto al fine di garantire la direzione di un processo elettorale trasparente”, avvertendo tuttavia che “non si può ammettere la pratica corrotta e illegale di acquistare e vendere carte d’identità”, “senza agire contro questa infrazione elettorale”.
Inoltre, la Ced esprime il desiderio che venga raggiunto un patto nazionale tra leader politici, nel quale firmare un impegno pubblico attorno alle proposte prioritarie per la società dominicana, “dando vita a un’agenda nazionale e per le Province che trascenda gli interessi personali e di gruppo a favore del benessere collettivo della nazione”.