Da domani, 15 gennaio – come annunciato dal ministro dell’Interno Luciana Lamorgese di fronte all’escalation di aggressioni a medici e soccorritori -, saranno attive le prime telecamere sulle ambulanze in servizio nel territorio di Napoli e nei presidi ospedalieri verranno realizzati sistemi di videosorveglianza collegati con le centrali delle Forze di polizia. Un’emergenza che tuttavia riguarda l’intero territorio nazionale, mentre dopo il via libera del Senato a settembre, è fermo alla Camera il disegno di legge che prevede sanzioni penali più pesanti per chi aggredisce un operatore sanitario. Rispetto a quello approvato a Palazzo Madama, il testo finale dovrebbe prevedere, come chiede anche l’associazione Nessuno tocchi Ippocrate, la procedibilità d’ufficio per chi aggredisce un operatore sanitario nell’esercizio delle sue funzioni che, in pratica, verrebbe così equiparato ad un pubblico ufficiale. In un’intervista al Sir, il presidente della Croce Rossa italiana, Francesco Rocca, si dice “d’accordo con l’installazione di videocamere a bordo delle ambulanze e bodycam sulle tute degli operatori” ma “assolutamente contrario al teaser suggerito da qualcuno. La Croce rossa non lo adotterà mai”. “Ben venga – conclude – la rapida approvazione del provvedimento sull’inasprimento delle pene, ma ribadisco che queste costituiscono misure di contorno rispetto al nocciolo della questione che è anzitutto educativo-culturale”.