Incontro Cei sul Mediterraneo: card. Bassetti, “parlare della Siria, del Libano o della Turchia significa parlare del mondo”

“Oggi parlare della Siria, del Libano o della Turchia, non significa far riferimento solo al Medio Oriente ma significa parlare anche dell’Europa e dell’Africa. In altre parole, significa parlare del mondo intero, scegliendo come angolo prospettico il Mediterraneo”. Ne è convinto il card. Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e presidente della Cei, che nella prolusione che ha aperto a Campobasso l’incontro su “Il Mediterraneo, frontiera di pace”, ha definito il Mediterraneo “un crocevia straordinario di popoli e culture da sempre rischiarato dalla luce di Cristo”, auspicando che “anche oggi, mentre si torna a parlare con angoscia di terza guerra mondiale, questa luce illumini i cuori dei popoli mediterranei”. “Oggi il Mediterraneo è diventata un’area geografica drammaticamente all’attenzione dell’opinione pubblica”, ha affermato il cardinale: “È sufficiente far riferimento alle cronache di questi giorni che investono Paesi come la Siria o la Libia, oppure a fenomeni come i migranti del mare, per cogliere immediatamente la centralità sociale e politica di questa regione. Eppure questo incontro ha le sue radici spirituali e teologiche in una storia ben più antica che precede e anticipa i fatti recenti e, in un certo senso, li racchiude tutti all’interno di una visione profetica che ha attraversato tutto il XX secolo”. “Il Mediterraneo è stato un luogo di incontro, di comunicazione e non solo un confine”, ha fatto notare il presidente della Cei: “Lo sapeva bene Giorgio La Pira”, che ha sviluppato una “visione profetica” del Mediterraneo: “Una visione di incontro tra le tre religioni di Abramo ma anche e soprattutto una visione di pace”, parola “cruciale” oggi, “mentre nella vecchia Europa si affermano, sempre più, parole di inimicizia, nel Nord Africa e nel Medio Oriente continuano a svilupparsi guerre intestine, morti innocenti e nuove schiavitù, mentre in Europa cresce il rancore sociale e monta la paura verso il forestiero e il diverso”. È questa, per Bassetti, “l’origine spirituale e culturale dell’incontro di Bari”: “Una profezia che viene da lontano e che si colloca nella grande stagione preparatoria del Concilio Vaticano II e che di quel Concilio, oggi, ne raccoglie uno dei frutti più importanti: il metodo sinodale. Un metodo che si fa prassi concreta riuscendo a riunire i vescovi del Mediterraneo e a farli confrontare sui grandi problemi della regione”.

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