Secondo le stime preliminari, nel mese di dicembre 2019 l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (Nic), al lordo dei tabacchi, registra un aumento dello 0,2% su base mensile e dello 0,5% su base annua (da +0,2% del mese precedente). È quanto comunica oggi l’Istat diffondendo i dati provvisori dei “Prezzi al consumo” a dicembre 2019.
“La leggera ripresa dell’inflazione osservata a dicembre – spiega l’Istat – è imputabile principalmente all’accelerazione dei prezzi dei carburanti (una componente molto volatile del paniere), che hanno registrato un’inversione di tendenza rispetto agli ultimi mesi”.
Stando ai dati diffusi, in media, nel 2019, i prezzi al consumo registrano una crescita dello 0,6%, dimezzando quella del 2018 (+1,2%). Al netto degli energetici e degli alimentari freschi (l’“inflazione di fondo”), la crescita dei prezzi al consumo è stata dello 0,5% (da +0,7% dell’anno precedente).
Come detto, la lieve accelerazione dell’inflazione nel mese di dicembre è imputabile prevalentemente all’inversione di tendenza dei prezzi dei beni energetici non regolamentati (che passano da -3,0% a +1,6%).
L’“inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, e quella al netto dei soli beni energetici registrano a dicembre lo stesso dato di novembre (rispettivamente +0,7% e +0,8%).
“L’aumento congiunturale – spiega l’Istat – è dovuto alla crescita dei prezzi di più componenti merceologiche e in particolare dei servizi relativi ai trasporti (+0,9%), dei beni alimentari non lavorati (+0,6%), dei beni energetici non regolamentati e dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (+0,4% per entrambi)”.
Secondo l’Istituto nazionale di statistica, “la crescita in media d’anno dei prezzi al consumo del paniere nel suo complesso (dimezzata rispetto al 2018), così come quella della componente di fondo, confermano la debolezza dell’inflazione che ha caratterizzato l’intero 2019”.
I prezzi dei beni registrano una variazione tendenziale nulla (da -0,4% del mese precedente), mentre rimane stabile la crescita dei prezzi dei servizi (a +1,0%); il differenziale inflazionistico tra servizi e beni, quindi, rimane positivo ma si riduce passando da +1,4 punti percentuali di novembre a +1,0 di dicembre.
I prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona aumentano dello 0,8% su base annua (da +0,5%) e quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto dell’1,1% (da +0,4% del mese precedente), registrando in entrambi i casi una crescita più sostenuta di quella riferita all’intero paniere.
Infine, secondo le stime preliminari, l’indice armonizzato dei prezzi al consumo (Ipca) aumenta dello 0,2% su base mensile e dello 0,5% su base annua (da +0,2% di novembre). La variazione media annua del 2019 è pari a +0,6% (era +1,2% nel 2018).