Il socialdemocratico ed europeista Zoran Milanovic (nella foto) è stato eletto presidente della Croazia al ballottaggio di domenica 5 gennaio (52,7%), sconfiggendo la conservatrice e presidente in carica Kolinda Grabar-Kitarovic. Notizia significativa, tanto più che il Paese dal 1° gennaio detiene la presidenza di turno dell’Ue. “Il candidato dell’opposizione croata batte al voto presidenziale il partito in carica”: così titola il sito di notizie europee politico.eu, spiegando come “la stretta vittoria dell’ex primo ministro croato Zoran Milanović rappresenti un rimprovero al partito conservatore al potere”. Il presidente in Croazia ha poteri molto limitati ma la vittoria ha un valore emblematico, considerato che il primo turno – il 22 dicembre – aveva segnalato la crescita dell’estrema destra e che in autunno ci saranno le elezioni parlamentari. E infatti sui quotidiani nazionali a fare notizia oggi è il processo al premier e leader del partito sconfitto Hdz, Andreij Plenkovic, che deve decidere se aprire all’ala estrema o restare su posizioni più moderate. Per il sito francese l’Humanité la “vittoria di Pirro” di Milanovic è merito delle “divisioni di una destra sempre più nazionalista”. Guarda al “bicchiere mezzo pieno” il Taz.de che titola: “Ora si può sperare”. E spiega: “Milanovic vuole rafforzare il legame del suo Paese all’Europa. Per farlo deve affrontare il nazionalismo”. Per il Guardian invece la notizia della vittoria è stata data sottolineando che “il nuovo presidente della Croazia promette di rendere il Paese un posto più tollerante”. Per la testata francese Libération è stato eletto presidente “il candidato della ‘Croazia normale’”.