“Senza la pace, nessun bene è possibile, perché nessun bene può essere goduto; con la pace, anche la mancanza di un bene può essere sopportata nell’attesa di un suo futuro raggiungimento”: sono parole del vescovo di Latina-Terracina-Sezze-Priverno, mons. Mariano Crociata, che ieri ha presieduto nella cattedrale di San Marco a Latina una messa per amministratori pubblici e rappresentanti delle parti sociali in occasione della 53ª Giornata mondiale della pace. Se la pace, come molti beni preziosi, viene svalutata quando c’è, in Italia oggi può essere minacciata “dalla superficialità e della dimenticanza di molti dei suoi cittadini”. Analizzando il messaggio di Papa Francesco, che al termine della celebrazione è stato consegnato alle autorità civili, mons. Crociata ha evidenziato che, rispetto a fenomeni come l’antisemitismo, “la memoria di cui la pace ha bisogno non è solo il ricordo di fatti passati”, ma “quella che fa vibrare le corde del cuore e della sensibilità della persona”. “Diventare sensibili alle sofferenze altrui significa avvertire l’esigenza di alleviarle per consentire condizioni di pace per tutti”, ha proseguito, riferendosi a chi vive in situazioni di guerra o emigra in cerca di pace. Riallacciandosi al Tempo di Natale, il vescovo di Latina ha affermato: “Non c’è speranza fuori del Bambino Gesù che celebriamo appena nato, designato principe di pace” e ha richiamato, infine, a un impegno concreto a “rendere possibile la crescita della società civile nella sua capacità di libera iniziativa aggregativa come motore di nuova socialità e di crescita nella solidarietà”.