Es 20,1-17; 1Cor 1,22-25; Gv 2,13-25
“La legge del Signore è perfetta, rinfranca l’anima”: il salmo 18 tra le letture della Messa di questa terza domenica di Quaresima è la chiave di lettura della parola di Dio. A partire dall’Esodo, che narra il dono del Decalogo dato al popolo d’Israele nel cammino verso la Terra Promessa. Dio non inizia il suo parlare dando degli ordini da eseguire, bensì facendo la dichiarazione che sta a monte di tutta la vicenda dell’Esodo: “Io sono il Signore, tuo Dio, che ti ho fatto uscire dalla terra d’Egitto, dalla condizione servile”. Prima della legge c’è l’iniziativa di Dio. Egli, senza attendere le decisioni del popolo, fa il suo dono d’amore: lo libera dalla schiavitù. Solo dopo la dichiarazione del dono, dato gratuitamente, indica la legge, che non rende schiavo di Dio quel popolo, ma è la strada per garantirsi la conservazione della libertà. La legge è dunque garanzia di libertà. Solo seguendo la legge di Dio il popolo sarà veramente libero.
Una strada semplice, quella del Decalogo: fedeltà a Dio, alla famiglia, alla vita, al senso della comunità. Una fedeltà che non si vive a partire dalle azioni, ma dalla vita interiore, nei desideri e nel cuore. La fedeltà a Dio è fedeltà alla libertà donata da Dio: nasce dal cuore per manifestarsi poi nella vita. Una libertà di cui parla, pur senza nominarla esplicitamente, Paolo nella lettera ai Corinzi: la libertà si vive in pienezza grazie a Cristo crocifisso, che è potenza di Dio ed è anche la vera sapienza che guida la vita dell’umanità. Il Dio liberatore dell’Esodo si fa liberatore ora in Gesù Cristo, che con la sua morte in croce manifesta la sapienza di Dio e la sua potenza, liberatrici dal peccato e dalla morte eterna. La vita dei cristiani è libera dal peccato nella misura in cui si lascia guidare dalla sapienza di Cristo crocifisso.
Il brano evangelico completa la rivelazione presentando Gesù come colui che libera dalla materialità della legge, per indicarne il vero compimento: la vita e l’esperienza religiosa non sono mercato, non consistono prioritariamente in gesti materiali, ma solo nello zelo verso Dio, verso Gesù stesso che è il vero tempio di Dio. La salvezza non viene dalle cose materiali, ma, d’ora in poi, unicamente attraverso l’amore per la vera casa di Dio, che è Cristo Risorto. È quanto sottolinea la chiusura del brano evangelico di Giovanni: Gesù giudica le persone non in base al loro “credo” esteriore, ma a partire da quello che c’è nel cuore, perché Lui conosce “quello che c’è nell’uomo”.
Ecco dunque il messaggio della Messa di questa domenica: la legge di Dio non è un peso; è invece la libertà vera che guida la vita degli uomini; è la vera sapienza, che nasce dal dono di Cristo crocifisso; il giudizio di Gesù su ogni uomo si basa sulla lettura del suo cuore. Come sottolinea il Libro biblico di Samuele: “L’uomo vede l’apparenza, ma il Signore vede il cuore”.