“Il silenzio e l’assenza di un’azione diplomatica internazionale per ristabilire il rispetto del diritto umanitario e del diritto internazionale in Medio Oriente è inaccettabile per una comunità che si riconosce nei principi e nei valori universali della nostra costituzione e che professa libertà, democrazia, stato di diritto. L’Italia, i paesi membri e l’Unione Europea saranno condannati dalla storia per questo silenzio”. E’ quanto denuncia in un comunicato la Rete Italiana Pace e Disarmo che chiede che “l’Italia e l’Europa rompano il silenzio e si schierino contro le guerre, contro l’escalation militare e contro gli aumenti della spesa per le armi perché la nostra sicurezza non dipende da bombe e missili ma dalla costruzione di un’Europa inclusiva, che sia ponte di pace tra i popoli. Forse è tardi ma c’è ancora tempo: il tempo della pace è ora!”. “Abbiamo assistito – scrivono gli attivisti – ad un crescendo di dichiarazioni interventiste e minacciose non solo con i nemici ma anche nei confronti degli stessi alleati della Nato”. La Rete punta il dito soprattutto contro la richiesta di “portare la spesa militare dal 2%, al 5% a tutti gli Stati membri, pena l’esclusione dall’Alleanza. Si punta ad annullare, per questa via, la voce e l’azione dell’Unione Europea accentuando la crisi”. “Lo abbiamo detto, lo abbiamo scritto, lo abbiamo gridato nelle piazze: serve una forte e decisa iniziativa politica per il cessate il fuoco, azioni diplomatiche, sanzioni e conferenze di Pace per fermare chi sostiene ed attua la politica di guerra e di sterminio. A partire da Gaza, alla Cisgiordania, dalla Siria, all’Ucraina, dal Sudan e in ogni altro teatro di guerra in corso devono tacere le armi. Non esistono altre soluzioni per salvarci dalla barbarie”.