“Nonostante le numerose guerre che continuano a seminare morte e distruzione, come cristiani siamo chiamati a sperare, a credere in un mondo più umano, costruito giorno dopo giorno attraverso piccoli gesti di prossimità, attenzione, delicatezza e onestà. Gesti semplici, ma capaci di infondere speranza anche quando tutto sembra perduto”. Lo si legge nel messaggio di auguri dell’arcivescovo Fortunato Morrone alla comunità diocesana di Reggio Calabria-Bova. Questo desiderio di speranza per i cristiani, afferma il vescovo, “diventa certezza: la speranza ha un volto, quello del piccolo Gesù Bambino. Nel presepe, in qualche modo specchio di varia umanità, vediamo Maria e Giuseppe accanto a Lui, e noi siamo lì con le nostre speranze e attese, comprese le fatiche per rappresentare anche quelle degli altri. Gesù è la speranza che cammina con noi, è l’Emanuele, il Dio con noi perché ci ama infinitamente. Ma Dio non cammina al nostro posto: ci chiede di fargli spazio, di essere con Lui generatori di vita come piccole luci di speranza nelle ombre di questo mondo”.
Mons. Morrone ricorda che si tratta di un Natale speciale con l’apertura, questa sera, della Porta santa che dà inizio al Giubileo, “un’occasione per rinnovare la nostra speranza nel Signore Gesù, volto misericordioso del Padre. Siamo chiamati pertanto e ancora una volta a convertirci al Vangelo, vera luce che illumina ogni persona che viene in questa storia”.