“La nascita del Salvatore segna il solstizio nella storia umana, ad ogni Natale e ad ogni cambio di anno speriamo di poter sperimentare una differenza rispetto all’anno che sarà presto alle nostre spalle”: lo scrive il vescovo di Copenaghen Czeslaw Kozon nella lettera di Natale pubblicata per i fedeli. Il Natale e la fine 2024, però, per i cattolici sono speciali perché “segnano l’inizio dell’Anno giubilare nella Chiesa cattolica” e quindi, “più del solito, ci è lecito aspettarci qualcosa dal nuovo anno”. Infatti l’Anno giubilare rappresenta “per noi un appello speciale ad accogliere la speranza e a decidere alcuni propositi molto speciali per il nuovo anno”. Il vescovo prosegue poi commentando alcuni passaggi della bolla di Papa Francesco “Spes non confundit”, per dire che il tempo attuale “rende davvero necessario mobilitare la speranza” nel mondo ma anche nella Chiesa. Aprire la Porta santa significa “rimuovere un ostacolo, avere una nuova opportunità, l’accesso a una nuova speranza e la possibilità di perdono e rinnovamento, cose che Dio rende reali per noi”. Così il vescovo invita a “varcare la porta che Dio ci apre”, ma allo stesso tempo “lasciare che Lui entri”. E conclude ringraziando “tutti coloro che si impegnano nella vita della Chiesa qui nel Paese”, a volte anche silenziosamente.