“Il Natale deve farci sentire più fratelli e sorelle al di là dei legami della carne e del sangue e deve far crescere una capacità di affezione nuova fra noi, perché ci da la contentezza che ci permette di voler bene a noi stessi, al nostro destino concreto di persone immerse in una realtà spesso contraddittoria e banale”. Lo scrive mons. Michele Pennisi, arcivescovo emerito di Monreale e assistente della Confederazione delle Confraternite delle diocesi d’Italia, nel suo messaggio per il Natale. “Se facciamo finta di non vedere tante persone che attorno a noi sono nel bisogno di cibo, di vestiti, ma anche di un sorriso, se la violenza continua a minacciare la sicurezza delle nostre città, se continuano a soffiare venti di guerra, se continuiamo a litigare fra di noi e a creare divisioni anziché alimentare la comunione, allora è inutile celebrare il Natale, che diventa solo un pretesto per celebrare la saga del consumismo”.
L’invito dell’arcivescovo è a “non sciupare il mistero del Natale scambiando la speranza che nasce dal bambino Gesù con la favola del vecchio babbo natale che lascia il mondo nella tristezza e nella solitudine dopo averlo illuso con qualche balocco”. “Gesù è venuto a riscaldare i cuori, a ridare a ogni uomo la speranza di una vita nuova, capace di espandersi e di traboccare tutt’intorno. Regaliamo a Gesù in questo Natale e nel nuovo anno nel quale celebreremo il Venticinquesimo del riconoscimento della nostra Confederazione da parte della Conferenza episcopale italiana, la nostra testimonianza di vita gioiosa che renda ragione per chi non crede e non spera della nostra speranza”.