“Quest’anno il Natale porta con sé il grande dono del Giubileo che il Papa aprirà la notte di Natale e in ogni diocesi inizierà domenica 29 dicembre quando anche noi vivremo un breve pellegrinaggio dalla chiesa di San Giacomo fino alla cattedrale dove celebreremo l’Eucaristia”. Lo scrive mons. Giampaolo Dianin, vescovo di Chioggia, nell’editoriale del numero natalizio del settimanale “Nuova Scintilla”.
Il Giubileo, spiega il presule, “è un dono di Dio, una pienezza di misericordia che purifica dal male e ci offre la possibilità di una nuova partenza. Non ha nulla di magico come potrebbe far pensare la dottrina dell’indulgenza”. “Se l’indulgenza è quella misericordia che purifica gli effetti del peccato che è già stato perdonato nel sacramento della confessione, il Giubileo chiede a ciascuno di noi di assumersi la responsabilità del proprio peccato, di diventarne consapevole e di aprire spazi di maturazione e di liberazione; è questo il senso del pellegrinaggio, altro segno forte del Giubileo” che, prosegue il vescovo, “diventa espressione dell’esodo” dalla schiavitù del peccato “verso la terra promessa”.
Commentando il tema della speranza scelto dal Papa per l’Anno santo, mons. Dianin afferma: “La speranza richiama quella roccia sulla quale costruire una casa, come abbiamo scritto nella lettera pastorale per quest’anno”. Accanto all’indulgenza e al pellegrinaggio, la porta santa “che sarà aperta solo in alcune basiliche di Roma. Il Giubileo – si legge ancora nell’editoriale – ci chiede di varcare una soglia, o meglio tante soglie”; la “più impegnativa è quella del cuore delle persone che ci sono accanto, per rinnovare le scelte della nostra vita come sposi, genitori, fratelli e sorelle”. Il Giubileo, conclude il presule, “ci provoca a gesti concreti di conversione e di ripartenza”.