“Natale è l’occasione delle condivisioni, dei perdoni, delle riconciliazioni, degli scambi di ogni sorta. Dovrebbe essere Natale tutti i giorni! Natale è per tutti, perché tutti ne beneficiano. Credenti o non credenti”. Lo scrive il Card. Augusto Paolo Lojudice, presidente della Conferenza episcopale toscana, arcivescovo di Siena-Colle di Val d’Elsa-Montalcino e vescovo di Montepulciano-Chiusi-Pienza, nel suo messaggio per Natale.
“Quello di quest’anno – osserva – sarà un Natale certamente particolare: entriamo nel grande Giubileo della Chiesa cattolica, il Giubileo ordinario del 2025 dedicato alla speranza, sia perché anche nel nostro territorio, nelle due diocesi di Siena-Colle di Val d’Elsa-Montalcino e Montepulciano-Chiusi-Pienza, si stanno verificando molte situazioni delicate, difficili, dolorose, in particolare quelle che vedono tanti lavoratori rischiare di perdere il loro impiego. Ma non solo. Sullo sfondo le tante troppe guerre che dilaniano il nostro pianeta: Siria, Terra Santa, Ucraina per citarne alcune. Un argomento che ci tocca e continua a toccarci tutti quanti”.
Il porporato auspica che il Giubileo “sia anche l’occasione per rimettere in moto quello che potremmo chiamare il volano della solidarietà, della fratellanza e del desiderio di trovare le ragioni della concordia, della comunione. Non servono divisioni dilanianti, ma di un percorso comune che ci renda donne e uomini che possano guardare al futuro con serenità e con speranza”.
Di fronte a tante attività industriali in crisi, con la conseguente perdita di posti di lavoro e intere famiglie che rischiano di vedere distrutto il loro futuro, “dobbiamo essere sempre aperti alla speranza: qualche spiraglio di luce potrebbe aprirsi. Anche il Papa in questo momento è vicino ai nostri lavoratori. Li ha ricevuti qualche settimana fa lanciando anche un appello affinché siano tutelati i diritti di tutti e non ci siano diritti calpestati con il conseguente licenziamento”. Di qui la proposta di “cominciare a pensare a nuove prospettive, a come rilanciare il nostro tessuto sociale ed economico. Insieme lo possiamo fare. Nessuno escluso”.
Chissà, l’idea, “se il Giubileo del 2025 possa realizzare quelli che potremmo chiamare gli Stati generali del mondo giovanile e sul mondo giovanile, sul lavoro e sulle prospettive qui a Siena. Tutto da vedere, è un’idea che lancio, ma da costruire anche questa insieme”.
Augurando a tutti un santo Natale e serene feste, il cardinale vorrebbe che “il Giubileo posso esser per ognuno di noi un’occasione per essere parte attiva di una rinascita anzitutto spirituale, ma anche culturale, sociale e ‘necessariamente’ economica”.
Il Vangelo presenta una grande attualità: “Ci dice che la costruzione di un mondo migliore non è solo un pio desiderio o un sogno: è una realtà cominciata più di 2000 anni fa, con la nascita di Cristo, e che deve proseguire oggi; se no, Cristo sarebbe nato invano. Questo vuol dire che oggi, nel nostro mondo, nella nostra società, nella nostra Chiesa, non possiamo celebrare Natale se persistiamo nel discriminare quelli che sono diversi da noi”. Per il card. Lojudice, “è con la prevenzione, la riabilitazione, la responsabilizzazione che si può sperare di cambiare le cose. In conclusione, possiamo sperare di celebrare Natale quest’anno? Credo di sì, se crediamo davvero che Cristo può nascere solo in noi e attraverso noi. Auguro a tutti noi questa libertà responsabile, che passa dall’essere più umani, per diventare più divini”.