Consiglio europeo: migrazioni, il summit dei 27 conferma l'”Europa fortezza”

Ucraina soprattutto, poco Medio Oriente, zero “Europa nel mondo”, pochissima migrazione. Il documento che ha chiuso ieri sera il Consiglio europeo (testo di 11 pagine nella versione italiana) appare come un compromesso al ribasso. A Bruxelles si è parlato molto di Ucraina, s’è detto qualcosa, senza assumere decisioni, sul vasto conflitto in corso in Medio Oriente. Nelle “Conclusioni” il capitolo sull’Europa nel mondo (geopolitica) è assolutamente rimasto in bianco. Infine le migrazioni: più che mai emerge l’Europa fortezza. Rimpatri, due occhi chiusi sul mancato rispetto del diritto di asilo in alcuni Paesi, hub nei Paesi terzi (in contrasto con il diritto internazionale). Qualche cenno alla lotta alla tratta; poco o nulla su accoglienza, integrazione e cooperazione allo sviluppo.
“Il Consiglio europeo ha fatto il punto dei progressi compiuti nell’attuazione delle sue conclusioni sulla migrazione. Ha preso atto – si legge nelle Conclusioni – della recente lettera della presidente della Commissione, prestando particolare attenzione agli importanti lavori in corso sugli aspetti seguenti: la dimensione esterna; l’attuazione della legislazione dell’Ue adottata e l’applicazione della legislazione vigente; la prevenzione e il contrasto della migrazione irregolare, anche attraverso nuovi modi in linea con il diritto dell’Ue e internazionale; gli sforzi urgenti per facilitare, aumentare e accelerare i rimpatri; i Paesi di origine sicuri; la lotta contro la strumentalizzazione e il traffico e la tratta di esseri umani; percorsi sicuri e legali in linea con le competenze nazionali”. Il Consiglio europeo “accoglie con favore l’intenzione della Commissione di presentare una proposta legislativa sui rimpatri all’inizio del 2025, invita i colegislatori (Consiglio Ue ed Europarlamento – ndr) a portare avanti in via prioritaria i fascicoli che presentano una dimensione migratoria e prende atto della comunicazione della Commissione sull’uso della migrazione come arma e sul rafforzamento della sicurezza alle frontiere esterne dell’Ue”.

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