Spiritualità: card. Semeraro, “chiediamo al Signore il dono della pace”

“Insieme con gli angeli che cantano sulla capanna di Betlemme, anche noi, dunque, chiediamo al Signore il dono della pace. Mentre tante sono le inquietudini suscitate dai venti di guerra e di violenza, anche noi preghiamo: Pace in terra agli uomini”. Lo ha detto il card. Marcello Semeraro, prefetto del Dicastero delle Cause dei Santi e delegato pontificio per l’Ordine Basiliano italiano di Grottaferrata, presiedendo il 17 dicembre la divina liturgia nell’antico tempio mariano, in occasione della festa del Millenario della dedicazione della Basilica fondata da San Nilo nel 1004 e dedicata vent’anni dopo, nel 1024, da san Bartolomeo detto Juniore, suo discepolo e amico. “Questo tempio di cui stiamo ricordando il millenario dalla dedicazione – ha aggiunto il cardinale – è stato costruito da mani di uomo. In un volume curato dal nostro padre Basilio Intrieri, che oggi è il più anziano della comunità monastica, ho letto che fu costruito adoperando pure colonne e pietre artistiche ricavate da un’antica villa vicina ed era ammirato da quanti lo visitavano. Il Tempio di Dio, però, che siamo noi, non è stato costruito da mani d’uomo, ma dallo stesso nostro Salvatore, il Signore Gesù Cristo”. In concreto, però, ha chiesto il porporato, cosa vuol dire, per un cristiano, essere tempio del Signore? “Possiamo, infatti, dire, tante cose belle e importanti, ma se non le concretizziamo rimangono parole, soltanto parole”. La celebrazione del 17 dicembre è stata preceduta da un convegno storico artistico il 13 e il 14 dicembre e da un concerto di musica melurgica bizantina il 14 dicembre.

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