Parlamento Ue: grido d’allarme di Zourabichvili (presidente Georgia). Le mani della Russia sul Paese. “In gioco la credibilità dell’Europa”

(Foto Calvarese/SIR)

(Strasburgo) “Dev’essere chiaro che i georgiani non si fermeranno finché il nostro Paese non avrà elezioni libere e giuste. Questa è l’unica via d’uscita politica e democratica da questa situazione”. Salomé Zourabichvili, presidente della Georgia, è intervenuta oggi dinanzi all’Europarlamento, dal quale era stata invitata a raccontare cosa accade nel Paese che si sta vistosamente spostando verso l’area di influenza di Mosca e allontanando dall’Ue, che pure aveva recentemente concesso lo status di Paese candidato all’adesione. Introdotta dalla presidente dell’Assemblea Roberta Metsola, l’ospite ha raccontato delle vessazioni che sta subendo la popolazione, con attacchi quotidiani, politici e mediatici, alla democrazia. “Quello che accade in Georgia riguarda anche voi. Riguarda l’Europa. Prima di tutto, riguarda la credibilità dell’Europa. Un Paese che ha appena ricevuto lo status di candidato, l’Europa non può permettersi di lasciare che vi si calpestino le regole democratiche. L’Ue non può permettersi di essere umiliata nei suoi principi fondamentali”. “La Russia – ha dichiarato la presidente – sta cercando di conquistare” la Georgia.

“La posta in gioco, se la Georgia cadesse sotto il controllo russo – e non sto parlando di un intervento militare ma di un intervento elettorale e costituzionale – è molto alta. Riguarda la sicurezza del Mar Nero; riguarda il futuro europeo dell’Armenia. Quindi c’è molto più in gioco che la sola Georgia e la sua democrazia o le sue scelte politiche”.
“Dopo aver perso in Siria, la Russia dovrebbe vincere in Georgia?”, si è chiesta Zourabichvili. “Dopo che la Russia non è riuscita a imporsi in Ucraina, dovrebbe vincere in Georgia? Dopo aver fallito in Moldavia, la Russia dovrebbe vincere in Georgia? E dopo aver fallito, spero che fallirà presto, in Romania, dovrebbe vincere in Georgia? Queste sono le domande per voi… Se siamo onesti, l’Europa finora non è stata all’altezza del momento. Finora l’Europa ha affrontato la sfida a metà”.

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