Papa Francesco: “le prestazioni non sono tutto, in pericolo la dignità umana”

“Non dovete farvi andare bene qualsiasi cosa, anche il male. Non omologatevi a modelli in cui non credete, magari per ottenerne prestigio sociale o del denaro in più. Il male ci aliena, spegne i sogni, ci rende soli e rassegnati”. Sono le raccomandazioni del Papa, nel messaggio inviato ai partecipanti alla III edizione di “LaborDì: un cantiere per generare lavoro” promosso dalle ACLI di Roma, che si svolge oggi presso il Centro Congressi Auditorium della Tecnica. “Avrete il fiato sul collo di persone che conoscete o che non conoscete: tante richieste, talvolta troppe indicazioni e raccomandazioni”, scrive Francesco ai giovani che si affacciano al mondo del lavoro: “In queste circostanze, imparate a custodire il cuore, per rimanere in pace e liberi. Non piegatevi a richieste che vi umiliano e vi procurano disagio, a modi di procedere e a pretese che sporchino la vostra genuinità”. Per il Papa, “nel mondo del lavoro si entra insieme, non ciascuno per conto suo: diventeremmo rapidamente ingranaggi di una macchina e chi ha potere potrebbe fare di noi qualunque cosa”. “Quando il lavoro viene organizzato senza cuore, allora è in pericolo la dignità umana di chi lavora, o non trova lavoro, o si adatta a un lavoro indegno”, il monito di Francesco: “Oggi è l’economia stessa ad accorgersi che il saper fare non basta, che le prestazioni non sono tutto. A questo basteranno sempre più le macchine. Umana, invece, è l’intelligenza del cuore, la ragione che sente le ragioni altrui, l’immaginazione che crea ciò che ancora non è, la fantasia per cui Dio ci ha resi tutti diversi. Siamo pezzi unici, aiutiamoci a vicenda a ricordarcelo”.

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