Sanità: Gesualdo (Federazione società scientifiche), “rilanciare Ssn e valorizzare professionisti della salute”

Appena conclusa a Roma, al Centro studi americani, la quarta tappa degli Stati generali della Federazione italiana società medico scientifiche (Fism), “Il futuro della formazione medica e la medicina territoriale: le riforme per rilanciare il Ssn”. “Un’occasione di aperto confronto – si legge in un comunicato – per fare il punto su quanto viene fatto e quanto ancora si potrebbe fare in tema di riforme della formazione medica e del ruolo delle Società scientifiche nella promozione della salute. Il convegno ha visto la partecipazione di esponenti politici, esperti del settore sanitario italiano, di rappresentanti delle 200 Società federate e di aziende del settore farmaceutico”.
Per Loreto Gesualdo, presidente Fism e ordinario di Nefrologia dell’Università degli studi di Bari Aldo Moro, il Ssn “costituisce un caposaldo fondamentale per la collettività. È giusto pensare ad un miglioramento delle strutture e dei servizi, ma è essenziale riconoscere il valore dei professionisti della salute, ai quali va tutto il mio plauso e il mio deferente ringraziamento”. Gesualdo ha inoltre espresso gratitudine ai consiglieri Fism che hanno condiviso i lavori dedicati ai modelli della presa in cura della persona, del Patient Journey, delle competenze digitali e della prevenzione.
“La Fism intende valorizzare sempre di più le competenze dei professionisti, per questo si attiverà con sempre maggiore impegno per la diffusione delle conoscenze, per consolidare le competenze, per sostenere la ricerca”, ha dichiarato Furio Colivicchi, direttore di Cardiologia dell’Ospedale S. Filippo Neri di Roma e vicepresidente Fism. Per il segretario nazionale Fism, Francesco Macrì, pediatra e docente presso l’Università La Sapienza a Roma, le società scientifiche svolgono “una funzione essenziale per garantire la efficienza, la qualità e l’equità dell’assistenza”. Ulteriore mission della Fism “diffondere la cultura della prevenzione” che “non solo migliora la qualità della vita, ma è l’unica via praticabile per la sostenibilità del sistema sanitario universalistico”, ha concluso Annamaria Colao, ordinario di Endocrinologia e malattie del metabolismo all’Università Federico II di Napoli e consigliere della Federazione.

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