Inclusione sociale: card. Reina, gli interventi previsti dal progetto per giovani e famiglie “possano portare speranza anche in quelle periferie che talvolta sembrano averla persa”

“Ringrazio la Fondazione Roma, a nome di tutta la diocesi, perché ci ha permesso di realizzare questi importanti lavori di ristrutturazione degli spazi di otto parrocchie di periferie. Il mio grazie è il grazie di tutti quei bambini che potranno giocare sui campi da calcetto che ci apprestiamo a riqualificare; il grazie delle famiglie che avranno un luogo dove i propri figli potranno crescere felici; il grazie di chi è chiamato a prendersi cura di un parente con disabilità e da oggi sa di avere uno spazio in più su cui poter contare”. Lo ha dichiarato il card. Baldassare Reina, vicario generale di Sua Santità per la diocesi di Roma, in occasione della conferenza stampa di presentazione del progetto “Inclusione sociale di giovani e famiglie”, che vede la collaborazione di Fondazione Roma e del Vicariato di Roma. “Ci apprestiamo a celebrare il Giubileo della speranza e il mio augurio è che questi interventi possano portare speranza anche in quelle periferie che talvolta sembrano averla persa. Soltanto lavorando sull’inclusione sociale dei giovani, innanzitutto, si possono prevenire fenomeni come l’abbandono scolastico o la microcriminalità e combattere quelle disuguaglianze che feriscono la nostra amata città”, ha aggiunto il porporato.
“L’obiettivo primario di Fondazione Roma è quello di dare risposte concrete laddove esiste un bisogno particolarmente sentito e suscettibile di creare le condizioni per un miglioramento effettivo delle condizioni di vita e, nel caso di specie, per offrire opportunità di una formazione adeguata dei giovani attraverso la pratica sportiva, la socialità, l’inclusione, in un ambito che sappia proporre anche saldi riferimenti etici e spirituali”, ha affermato Franco Parasassi, presidente di Fondazione Roma, che ha concluso: “Grazie alla collaborazione con il Vicariato di Roma abbiamo l’opportunità di potere restituire o creare spazi dedicati alle attività culturali, sportive e di condivisione per contrastare fenomeni come l’abbandono scolastico, il bullismo e il degrado sociale. Questo per noi è fonte di grande soddisfazione oltre che in linea con l’obiettivo finale della nostra Fondazione: promuovere il bene della comunità”.

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