La casa circondariale “Canton Mombello” di Brescia si prepara ad accogliere la nuova edizione del Premio letterario “Carlo Castelli”, un concorso dedicato ai detenuti degli Istituti penitenziari italiani, inclusi i minorili. La partecipazione è aperta a cittadini italiani e stranieri, senza limiti di età, condannati almeno con sentenza di primo grado.
L’evento, organizzato dalla Federazione nazionale italiana Società di San Vincenzo De Paoli Odv, Settore Carcere e Devianza, ruota intorno al tema “Mi specchio e (non) mi riconosco: non sono e non sarò il mio reato”. Una riflessione che invita a distinguere la persona detenuta dal reato commesso, aprendo alla speranza di cambiamento e reintegrazione.
Un tema, quello della speranza, che occupa un posto centrale nel carisma della Società di San Vincenzo De Paoli e ritroviamo anche nel motto riportato sotto il logo: “Serviens in spe”, al servizio nella speranza.
Ma la speranza è anche la protagonista del Giubileo 2025. Papa Francesco, con la sua bolla “Spes non confundit”, sottolinea la forza della speranza nel pensiero cristiano. Una virtù che il Pontefice vuole stendere sulle ferite di un’umanità debole, fra i quali cita per primi proprio i ristretti, per “vivere e non sopravvivere”, per “recuperare la fiducia in sé stessi”.
E verso un orizzonte disperanza è orientato l’operato del Settore Carcere e Devianza della Federazione nazionale italiana Società di San Vincenzo De Paoli Odv che indirizzerà il lavoro da un lato ad azioni concrete all’interno delle carceri, dall’altro a stimolare l’autoriflessione dei reclusi attraverso il Premio Letterario Castelli.
Nell’edizione 2025 si parlerà di coscienza, miglioramento, umanità. Temi che apriranno un percorso indirizzato ad aiutare il ristretto a riconoscere l’errore ma anche a capire che ogni persona merita un futuro, dentro o fuori dal carcere.
Il Premio Carlo Castelli si articolerà nelle sezioni narrativa (saggio breve, racconto, lettera, riflessione), scrittura autobiografica (testo autoriflessivo e introspettivo), poesia, opere multimediali (cd-rom/dvd) realizzate in carcere.
Il concorso letterario offre ai detenuti l’opportunità di raccontarsi, riflettere e sperare attraverso la scrittura, ma anche di fare del bene. I primi tre classificati saranno considerati a pari merito e riceveranno tre premi di uguale importo. Oltre ai premi in denaro per i primi tre vincitori, una seconda somma sarà destinata a progetti di reinserimento sociale. L’obiettivo è contribuire a costruire una nuova strada per chi desidera ripartire.
Il concorso, dedicato alla memoria di Carlo Castelli, figura di spicco del volontariato vincenziano e promotore della legge Gozzini, diventa un mezzo per costruire un futuro condiviso, sottolineando l’importanza del sostegno reciproco, anche in contesti difficili come il carcere.
Il Premio Carlo Castelli ha ottenuto il patrocinio di Camera, Senato e Ministero della Giustizia ed è stato insignito della medaglia del presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
I racconti premiati, insieme ad altri dieci segnalati dalla Giuria, saranno raccolti in un’antologia che verrà distribuita a tutti i presenti nel corso degli eventi e allegata alla rivista della Federazione nazionale, “Le Conferenze di Ozanam”, pubblicazione che raggiunge oltre 13.600 tra soci e volontari in tutta Italia.
Il Settore Carcere e Devianza, quest’anno sotto la guida della nuova responsabile, Antonella Caldart, è da sempre impegnato nella formazione dei volontari penitenziari e alla realizzazione di attività rivolte ai detenuti e alle loro famiglie, anche collaborando con altre associazioni presenti sul territorio.