Diritto d’asilo: Migrantes, in Italia 54.000 sbarcati nel 2024 (-61%), più respingimenti verso la Libia e dinieghi. Nel 2023 rimpatriati solo il 44% degli ingressi nei Cpr

Nel 2024, dopo quattro anni di crescita è crollato il numero di rifugiati e migranti che hanno raggiunto il Paese dal Mediterraneo: fra gennaio e la metà di ottobre si contano 54mila sbarcati, il 61% in meno rispetto allo stesso periodo del 2023. È uno dei dati contenuti nell’ottavo Report della Fondazione Migrantes su “Il diritto d’asilo”, presentato oggi a Roma. Quest’anno prevalgono arrivi dal Bangladesh (quasi 10.800) e dalla Siria (10mila circa); in terza posizione la Tunisia. La Libia è tornata ad essere il primo Paese di partenza: alla fine di luglio 2024 erano quasi 20mila gli arrivi, contro i 12mila dalla Tunisia. Cresce il numero di migranti e rifugiati intercettati dalla cosiddetta “Guardia costiera” libica e deportati in un sistema organizzato di miseria, vessazioni, taglieggiamenti e violenze: nel periodo gennaio-agosto 2024 ne sono stati fermati in mare 16.220, contro i 17.190 di tutto il 2023. Nel 2023 in Italia l’incidenza dei rimpatri effettivi sul totale degli ingressi nei Cpr, i Centri di permanenza per il rimpatrio, è pari a uno stentato 44% (2.987 rimpatriati su 6.714 ingressi), al termine di un trend decennale in flessione. Fra il 1° gennaio e il 27 ottobre 2024 sono stati 4.514 i migranti rimpatriati dall’Italia, con un aumento del 15% rispetto al 2023 e del 34% rispetto al 2022. Nel primo semestre 2024 le Commissioni territoriali per l’asilo hanno esaminato circa 37.400 richiedenti, riconoscendo circa 3.000 status di rifugiato, 5.000 protezioni sussidiarie e 6.000 status di “protezione complementare” (protezione speciale e permessi per cure mediche), ma anche pronunciando 23.400 dinieghi, pari al 62% di tutte le domande esaminate in Italia. Un dato cresciuto negli ultimi anni.

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