“Forse l’Azione Cattolica deve riscoprire la profetica realtà che l’amicizia cristiana permette di vivere e di testimoniare in un mondo reso schiavo dall’interesse individuale e dalla selvaggia competizione che non risparmia neppure i risvolti ecclesiali”. Lo ha scritto ieri mons. Giuseppe Giuliano, vescovo di Lucera-Troia, in un messaggio all’Azione Cattolica diocesana in occasione della tradizionale giornata dell’adesione. Dopo aver ricordato di aver ricoperto alcuni incarichi nell’associazione come assistente ai vari livelli associativi, mons. Giuliano ha sottolineato che il suo motto episcopale, “In amicitia Jesu Christi” fu “preso dai ricordi della preadolescenza, quando aspirante della Giac mi lasciai conquistare da quel desiderio letto e riletto nei testi formativi di quel tempo”. Il presule si sofferma poi sul rapporto dell’Azione Cattolica con la Chiesa nella “concretezza delle sue comunità”. “Spesso – ha proseguito – si sente dire che l’Azione Cattolica è come la comunità, quasi uno ‘spaccato’ ed un’immagine della Chiesa di oggi. No! Non riesco a condividere questa posizione che sembra abbastanza diffusa. L’Azione Cattolica è, invece, a mio avviso, come la Chiesa nella concretezza delle sue comunità dovrebbe essere, quasi un ‘segno profetico’ della sua bellezza affascinante: sulle note del Concilio e secondo lo spirito del Sinodo voluto da Papa Francesco”. Così l’Azione Cattolica “dovrebbe” stare un “passo innanzi”, “mostrare che l’ideale di gratuità, di condivisione, di Vangelo si può, in qualche modo e nonostante le resistenze umane, concretizzare nella storia degli uomini”. Da qui l’augurio “a te Azione Cattolica! Sei chiamata, oggi più che mai, ad essere richiamo attraente dell’amicizia di Dio con gli uomini e degli uomini tra loro!”.