Conflitti dimenticati: Beccegato (Caritas-Cei), “situazione internazionale molto grave”. Appello per “una pace basata sui diritti, non sulla logica del più forte”

“Tutti i dati raccolti da altre ricerche e da agenzie ufficiali delineano un quadro gravissimo, sia per il crescere delle guerre ad alta e altissima intensità, sia per la crescita del numero dei morti e delle persone che dipendono dagli aiuti umanitari, sia del numero di rifugiati nel mondo, più che raddoppiati”, commenta al Sir Paolo Beccegato, del Servizio Cei per gli interventi curativi per lo sviluppo dei popoli, curatore del rapporto sui conflitti dimenticati insieme a Walter Nanni, di Caritas italiana. Un altro aspetto preoccupante è che oggi i conflitti “in Ucraina, a Gaza e in parte del Medio Oriente sono tra Stati e tra blocchi e rispettivi alleati”. “Questi indicatori dimostrano che la situazione geopolitica internazionale è molto grave”, sottolinea. Da qui un triplice appello per “per una pace basata sulla tutela dei diritti e non sulla logica del più forte”: rilanciare “il dialogo”, entrando “in logiche win-win in cui tutti possono vincere”. Inoltre, prosegue, “in questi 25 anni di ricerche abbiamo individuato che la povertà, il degrado ambientale, la speculazione finanziaria e il mercato delle armi sono fattori interconnessi con l’insorgere della violenza armata organizzata. Lottare contro questi fattori è minare il terreno fertile dove attecchiscono le guerre”. Infine bisogna “ragionare sulle strutture, sui valori, sull’educazione e la cultura su cui costruire un ordine internazionale in cui la pace non è solo assenza di guerra ma armonia tra società”.

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