“Offrire ai giovani un’educazione che li orienti verso i bisogni degli altri e sappia incentivare il senso dell’impegno e coinvolgerli nel mondo reale; contribuire al dibattito, condotto nella verità, sulla questione essenziale della fine della vita” e “accompagnarla al suo termine naturale attraverso uno sviluppo più ampio delle cure palliative”: sono queste alcune “realtà” proposte da Papa Francesco alla riflessione di una delegazione di rappresentanti eletti e di amministratori dello Stato francese provenienti dal Sud della Francia ricevuta oggi in udienza. Il Pontefice ha invitato a considerare “l’urgenza di offrire ai giovani un’educazione che li orienti verso i bisogni degli altri e sappia incentivare il senso dell’impegno. Il giovane in crescita necessita di un ideale, perché è fondamentalmente generoso e aperto alle domande esistenziali. Sbaglia – ha ribadito – chi pensa che i giovani non aspirino ad altro che stare sul divano o sui social! Coinvolgere i giovani, coinvolgerli nel mondo reale, in una visita ad anziani o a persone disabili, una visita a poveri o migranti, questo li apre alla gioia dell’accoglienza e del dono, offrendo un po’ di conforto a persone rese invisibili da un muro di indifferenza. È curioso come l’indifferenza uccide la sensibilità umana! Esistono già diverse iniziative degne di nota che chiedono solo di essere seguite, incoraggiate e moltiplicate”. Dal Papa è giunta anche un’esortazione a “dare un contributo al dibattito sulla questione essenziale della fine della vita” perché “possa essere condotto nella verità. Si tratta – ha spiegato – di accompagnare la vita al suo termine naturale attraverso uno sviluppo più ampio delle cure palliative. Come sapete, le persone alla fine della vita hanno bisogno di essere sostenute da assistenti che siano fedeli alla loro vocazione, che è quella di fornire assistenza e sollievo pur non potendo sempre guarire. Le parole non sempre servono, ma prendere per mano un ammalato, prendere per mano, questo fa tanto bene e non solo all’ammalato, anche a noi”. Richiamando il senso del pellegrinaggio che la delegazione sta compiendo a Roma, Papa Francesco ha poi concluso: “È una grande gioia per me vedere come voi, che avete responsabilità in campo economico e sociale, vi interessate al messaggio della Chiesa e vi prendete il tempo per conoscerlo meglio attraverso gli incontri previsti durante il vostro pellegrinaggio. Pur essendo distinte, politica e religione hanno interessi comuni e condivisi, e a diverso titolo siamo tutti consapevoli del ruolo che dobbiamo svolgere per il bene comune. La Chiesa desidera risvegliare le forze spirituali che rendono feconda l’intera vita sociale, e voi potete contare sul suo aiuto”.