Ancora una volta, chi si dimostra più attento, sensibile e vicino ai giovani è papa Francesco, che fra pochi giorni festeggerà i suoi 88 anni. Rivolgendosi a loro, domenica scorsa, nella Giornata mondiale della Gioventù, ha detto: “State attenti a non lasciarvi ubriacare dalle illusioni. Per favore, siate concreti. Ciò che resta, come Cristo ci insegna, è altro: sono le opere dell’amore”. Li ha invitati (fra l’altro) a non lasciarsi “contagiare dalla smania – oggi tanto diffusa -, la smania di essere visti, approvati e lodati. Chi si lascia prendere da queste fissazioni, finisce col vivere nell’affanno. Si riduce a ‘sgomitare’, competere, fingere, scendere a compromessi, svendere i propri ideali pur di avere un po’ di approvazione e di visibilità. Per favore, state attenti a questo. La vostra dignità non è in vendita. Ma Dio vi ama così come siete, non come apparite”. E citando un altro giovane, il beato Pier Giorgio Frassati (morto a 24 anni per una meningite contratta probabilmente mentre faceva visita ai poveri di Torino), li ha esortati a vivere, non a “vivacchiare”. Parole rivolte ai più giovani, ma che possono essere dirette anche a tanti adulti. Un richiamo all’essenziale, soprattutto in questo periodo dell’anno, nel quale la “smania” sembra offuscare ancor più la mente di tutti.
Il Papa i giovani e la smania di apparire
Ancora una volta, chi si dimostra più attento, sensibile e vicino ai giovani è papa Francesco, che fra pochi giorni festeggerà i suoi 88 anni. Rivolgendosi a loro, domenica scorsa, nella Giornata mondiale della Gioventù, ha detto: “State attenti a non lasciarvi ubriacare dalle illusioni. Per favore, siate concreti. Ciò che resta, come Cristo ci insegna, è altro: sono le opere dell’amore”