“Nonostante i numeri allarmanti di femminicidi nel mondo, la mancanza di dati coerenti e completi rimane una sfida significativa”. È quanto denuncia un rapporto di Un Women e dell’Ufficio delle Nazioni Unite contro la droga e il crimine (Unodc), pubblicato in occasione del 25° anniversario della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.
Nel 2023, “solo 37 Paesi hanno riportato dati sui femminicidi legati al partner e alla famiglia, con un netto calo rispetto ai 75 Paesi del 2020.Questa carenza di dati ostacola gli sforzi per monitorare le tendenze e far valere la responsabilità per questi crimini”.
Un Women e Unodc hanno sottolineato la necessità di una raccolta sistematica dei dati come parte di una strategia più ampia per affrontare la violenza contro le donne. Dati accurati e trasparenti sono essenziali per informare le politiche, tracciare i progressi e garantire che i governi siano responsabili dei loro impegni per la parità di genere.
Mentre il mondo si avvicina al 30° anniversario della Dichiarazione e della Piattaforma d’azione di Pechino, nel 2025, e alla rapida scadenza dei cinque anni per raggiungere gli Obiettivi di sviluppo sostenibile (Sdgs), in particolare l’Obiettivo 5 sull’uguaglianza di genere, il rapporto funge da appello all’azione.
“La violenza contro le donne e le ragazze non è inevitabile: è prevenibile”, ha dichiarato Sima Bahous, direttore esecutivo di Un Women, sottolineand la necessità di “una legislazione solida, una migliore raccolta di dati, una maggiore responsabilità del governo, una cultura della tolleranza zero e maggiori finanziamenti per le organizzazioni per i diritti delle donne e gli organismi istituzionali”.
“Il nuovo rapporto sul femminicidio mette in evidenza l’urgente necessità di sistemi di giustizia penale forti, che considerino gli autori dei reati responsabili, garantendo al contempo un adeguato sostegno alle sopravvissute, compreso l’accesso a meccanismi di denuncia sicuri e trasparenti”, ha aggiunto Ghada Waly, direttore esecutivo dell’Unodc.
“Con l’inizio della campagna 16 giorni di attivismo di quest’anno, dobbiamo agire ora per proteggere le vite delle donne”, ha concluso Bahous.